La stanza dell’Arteterapia è un ambiente fluido: libero, ma rispettoso di ciascuno.
Permette la creazione di un involucro protettivo nel quale ogni persona possa sentirsi in un ambiente protetto e non giudicante.
Possono esservi tavoli, sedie, cuscini, scaffali su cui sono riposti i materiali per le possibili attività: matite, tempere, gessetti, pennarelli, pastelli ad olio e a cera, acquerelli, carte di vario tipo, riviste e quotidiani, argilla, sassi, pietre, legni, foglie, elementi naturali e di recupero; infine strumenti per la lavorazione delle materie.
Solitamente vi è la presenza di un lavandino o di un recipiente con acqua per il lavaggio, una buona illuminazione, spazi per appendere le opere ed altri per riporle.
Chi desidera portare a casa la propria opera, al termine della seduta la conserva all’interno della propria cartelletta, chi vuole lasciarla in studio/atelier la ripone nell’armadio mettendola al sicuro.
Vi sono persone, invece, che attraverso una delibera concedono la condivisione delle proprie opere poichè la percezione dell’intimità e della segretezza delle stesse non è uguale per tutti: in questo caso le opere possono essere esposte in accordo con la persona.
Ogni persona ha il suo spazio, eventualmente attrezzato a seconda di ciò che gli occorre e può sentirsi libero di chiedere o di riferire le sue necessità, i suoi dubbi ed incertezze che vengono accolte dall’arteterapeuta, il quale può intervenire, sostenendo, suggerendo oppure limitandosi ad osservare.